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domenica 12 ottobre 2014

VisitiAmo: Una delle città più antiche del mondo - Matera

Sulla strada del ritorno dalle vacanze estive in Puglia forte è stato il desiderio di deviare il percorso per immergersi nel paesaggio collinare materano fino a raggiungere la città.

Delizioso l'insieme che appare lasciando la parte nuova della città e sbucando in Piazza Pascoli

Matera capitale europea cultura 2019

 ma ancora più suggestiva la visione d'insieme sulla parte storica
che appare dal belvedere della stessa piazza.

Matera capitale europea cultura 2019

Definita come una delle città più antiche del mondo Matera attira oggi numerosi visitatori grazie all'unicità del suo centro storico: i Sassi, gli antichi nuclei abitativi, riconosciuti dall'Unesco patrimonio dell'umanità.

Matera capitale europea cultura 2019

Matera capitale europea cultura 2019

I Sassi sono i rioni principali, il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, caratterizzati da agglomerati di case scavate nel tufo a ridosso del torrente Gravina. Intorno si intravede il Parco della Murgia Materana, ricco di grotte e chiese rupestri a testimonianza della vita preistorica.

Murgia e gravina Matera

Sassi Murgia Materana Gravina

Il modo migliore per visitare il centro storico è perdersi nei suoi vicoli, nel sali e scendi di scalinate, tra una chiesa e le numerose case-grotte oggi adibite a museo che rendono bene l'idea della povertà e delle impietose condizioni igienico-sanitarie in cui si viveva agli inizi del Novecento e fino alla metà degli anni Cinquanta, quando il clamore suscitato dalla pubblicazione del libro Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi portò il governo ad interessarsi della problematica emanando il decreto volto allo sfollamento dei Sassi.

Casa-grotta Matera Sassi

chiesa Matera capitale cultura 2019

Campanile Matera SassiDettagli Matera case balconi

"Eravamo intanto arrivati al fondo della buca, a Santa Maria de Idris, che è una bella chiesetta barocca, e alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. Di lì sembra quasi una città vera. Le facciate di tutte le grotte, che sembrano case, bianche e allineate, pareva mi guardassero, coi buchi delle porte, come neri occhi. E' davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante." (Cristo si è fermato a Eboli - Carlo Levi)

Matera casa passeggiando


dettagli Matera Basilicata capitale europea cultura 2019

Chiesa Matera Basilicata Sassi

Passeggiando l'attenzione viene richiamata dai chiassosi fischi del cuccù, il colorato fischietto, che nella classica forma di gallo stilizzato rappresenta un simbolo della tradizione materana, dal forte significato scaramantico: veniva murato nei camini e posto sulle culle dei neonati non ancora battezzati per allontanare gli spiriti maligni, donato ai figli maschi come augurio di futura felicità, ma anche usato come promessa d'amore. Fischietti coloratissimi, dalle forme e dimensioni più disparate si trovano in ogni negozio di souvenir e sulle bancarelle che si incrociano nei vicoli, per la gioia dei più piccoli.

Dettagli Matera Sassi Basilicata


Scalinata scale gradini Matera Sassi

scorsi dettagli Matera vista Sassi

Matera Sassi veduta Basilicata

Arco Matera Basilicata capitale europea cultura 2019

Dopo tanto camminare è impossibile cercare di ignorare il richiamo dei profumi provenienti dalle finestre delle cucine. La gastronomia materana è ricca di prodotti sfiziosi dalle zucche di cereali e legumi, al pane di Matera cotto, come vuole la tradizione, nel forno a legna, e ancora lumache cucinate nei più svariati modi e la pasta fresca.

Orecchiette pasta fresca pomodoro puglia cucina

Amore Matera Basilicata Vacanze

sabato 11 ottobre 2014

LeggiAmo: Cristo si è fermato a Eboli

Ci sono libri che mi hanno fatto viaggiare con l'immaginazione e permesso di scoprire posti che forse non avrò mai il piacere di visitare, ce ne sono altri che mi hanno quasi costretta a recarmi in un luogo talmente era forte il desiderio di poterlo vivere di persona e poi c'è

Cristo si è fermato a Eboli
Carlo Levi
Einaudi

che ho voluto leggere dopo averne più volte sentito parlare nel corso della mia visita alla pittoresca città di Matera.

Carlo Levi Matera Basilica libro

Un racconto autobiografico dei due anni trascorsi dall'autore, alla metà degli anni Trenta, al confino in Lucania, tra i paesi di Grassano e Aliano (nel libro Agliano), in provincia di Matera, una terra povera al punto da essere definita "dimenticata da Dio". Il titolo riassume perfettamente il messaggio ricorrente del libro: il problema meridionale, non solo una denuncia, ma anche il racconto di una vita, quasi rassegnata, di chi vi abita.
Eboli è un paese in provincia di Salerno, dove la strada e il treno abbandonano la costa e il mare per addentrarsi nelle desolate terre di Lucania, dove gli abitanti non si ritengono cristiani (espressione con cui da queste parti ci si riferisce agli uomini), ma bestie. Eboli rappresenta quindi una sorta di confine tra due mondi così diversi seppur facenti parte dello stesso Paese.

Una descrizione meticolosa, ma mai noiosa, ci permette di conoscere persone, luoghi e avvenimenti, spesso attraverso il racconto di storie, credenze, leggende e superstizioni tipiche di una civiltà prettamente contadina che vive nell'incubo della malaria. Levi con i suoi ricordi, precisi nonostante il libro sia stato scritto circa una decina di anni dopo, suscita forti emozioni. Forte è il contrasto tra la sua figura di medico e persona colta con quella del mondo arcaico nel quale si ritrova costretto a vivere. La sua intelligenza traspare in continuazione: dal sapere adattarsi alla nuova condizione alla voglia di conoscere le persone e non limitarsi ai giudizi ricevuti; inoltre non scrive mai una parola di troppo contro il regime che l'ha condannato.
Come gli abitanti di Agliano, anche io avrei voluto che Levi al termine del confino non fosse salito sul treno per tornare a casa, per poter conoscere altri fatti e altre persone povere economicamente, ma ricche di valori

"...trovava posto anche nel suo animo quella che è la virtù prima e antichissima di queste terre: l'ospitalità; la virtù per cui i contadini aprono la porta all'ignoto forestiero, senza chiedergli il suo nome, e lo invitano a mangiare il loro scarso pane; di cui tutti i paesi si contendono la palma, fieri ognuno di essere il più amichevole e aperto al viandante straniero, che, forse, è un dio travestito."