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domenica 14 giugno 2015

Continua la conoscenza di Isabel Allende: La casa degli spiriti

A quanto pare il post in cui parlavo con entusiasmo del mio primo "incontro" con Isabel Allende non è passato inosservato ad Elisabetta, un'amica del gruppo di lettura, che mi ha regalato il primo romanzo scritto dall'autrice

La casa degli spiriti
Isabel Allende
Feltrinelli


Anche se i due libri sono stati scritti ad oltre vent'anni di distanza l'uno dall'altro è facile riconoscere la penna della sudamericana: una trama fitta fitta di personaggi, dominata dalla presenza femminile, una narrazione in terza persona alternata a quella diretta dell'ormai anziano Esteban Trueba e qua e là piccole anticipazioni di quello che accadrà molte pagine dopo.

Il romanzo è ambientato nel Cile del 900, in un lasso di tempo di circa mezzo secolo che comprende le guerre mondiali e prosegue fino poco dopo il golpe cileno del settembre 1973.
E' la narrazione della vita di una famiglia, un susseguirsi di generazioni di donne: Clara dai poteri magici in grado di prevedere gli avvenimenti e di spostare il salino sul tavolo con la sola forza del pensiero, il ricordo della bellissima sorella Rosa dai capelli verdi, la passionale figlia Blanca e la dolce nipote Alba. Una figura maschile predominante, quella di Esteban Trueba, il cui carattere si fa sempre più duro nel tempo e solo la nipote e la morte della moglie riusciranno a far uscire quel che resta del suo lato tenero. Le loro storie si intrecciano con quelle di personaggi che ad un certo punto della narrazione escono di scena per poi ricomparire, molte pagine più avanti, in situazioni e vesti inaspettate.
Due ambientazioni principali: la Casa all'angolo, nella capitale, in continua evoluzione per accogliere i numerosi ospiti e le Tre Marie, la dimora di campagna della famiglia di Esteban Trueba a lungo abbandonata e da lui recuperata fino a renderla la tenuta agraria più importante della regione.
Una storia di amori, passioni, vendette e magia.

"Ci sono molti bambini che hanno sogni divinatori, ma queste cose passano quando perdono l'innocenza"

Forte la parte finale, dedicata prettamente agli aspetti politici e al colpo di stato, con minuziose e crude descrizioni dei tragici avvenimenti.

Riconfermo il mio apprezzamento per la scrittura di Allende, ma ho trovato il libro troppo lungo.
Una nota di disappunto per l'edizione: diversi errori di digitazione uniti ad altri di traduzione nella parte finale, la più impegnativa, non me l'hanno fatta apprezzare a pieno.

"Fu una lunga notte, forse la più lunga della mia vita. La trascorsi seduto accanto alla tomba di Rosa, parlando con lei, accompagnandola nella prima parte del suo viaggio verso l'Aldilà, quando è più difficile staccarsi dalla terra e si ha bisogno dell'amore di chi rimane vivo, per andarsene almeno con la consolazione di avere seminato qualcosa nel cuore altrui."


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