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sabato 21 ottobre 2017

Una lettera nascosta a lungo racconta di una donna misteriosa: La ragazza delle arance

Le cantine, si sa, sono luoghi che straripano di oggetti inutilizzati, ma così ricchi di ricordi che separarsene è impensabile. Quella della casa di Georg Roed conserva ancora il passeggino rosso con cui i genitori lo portavano a spasso da piccolo, la cui fodera ha protetto per tutti questi anni una lettera che parla di una donna misteriosa

La ragazza delle arance
Jostein Gaarder
Longanesi & C.

arance, norvegia, rapporto padre e figlio, lettere nascoste

George è un ragazzo norvegese di 15 anni, vive con la madre, il suo nuovo marito e la loro figlioletta di 6 mesi. Il padre è morto quando aveva solo quattro anni e del poco tempo che hanno potuto trascorrere insieme ricorda solo brevi spezzoni. Il padre consapevole del rapido progredire della sua malattia, vorrebbe raccontare tante cose al figlioletto, come la storia del nuovo telescopio spaziale o quella di un'affascinante ragazza, con un grosso sacchetto di carta pieno di arance, incontrata su di un tram. Ma Georg è troppo piccolo per capire tutte queste cose, pensa quindi di scrivere tutto in una lettera che nasconderà in un posto dove potrà essere trovata solo molti anni dopo.
Il romanzo è un racconto a quattro mani, quelle di Georg che dopo le presentazioni iniziali parla dell'importante ritrovamento per poi lasciare spazio alla voce del padre attraverso la lettura della lettera, interrompendola di tanto in tanto con un suo commento.

L'inizio del romanzo è coinvolgente, c'è curiosità nei confronti di questa donna misteriosa, la voglia di sapere se Jan avrà modo di incontrarla nuovamente.
Nella lettera l'uomo invita al figlio a riflettere sulla vita e l'esistenza umana.
Questi aspetti, a tratti commoventi, vengono eclissati dalle continue ripetizioni che allungano inutilmente la lettura rendendola lenta e a tratti noiosa.

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